Una storia di camorra lunga un ventennio e che parte dalla faida dei Quartieri Spagnoli che insanguinò il centro di Napoli alla fine degli anni Ottanta. Questo lo scenario del romanzo di Leandro Del Gaudio dal titolo “Cattivo Infinito” (ed. David and Matthaus), con la prefazione di Roberto Saviano, presentato al Fizz Show.
Il Libro
Fabrizio ha impugnato armi, ha ucciso, è stato processato e condannato. Una volta in cella, ha preso parte a un corso di teatro sperimentale, ha amato una donna – la sua professoressa di italiano –, convinto di aver chiuso i conti con la camorra, fiducioso della possibilità di riabilitazione. Voleva scontare la sua condanna a 25 anni, tutto qui. Era già a metà della pena, pronto a una vita diversa – grazie all’amore, alle poesie e al teatro nel carcere in cui era detenuto –, quando ha capito che i nemici di un tempo non gli avrebbero dato pace, ma lo avrebbero ammazzato lì a Volterra, a pochi passi dal carcere, magari durante un permesso premio. È evaso, è fuggito in Francia, costretto alla latitanza, senza poter neppure dire addio alla famiglia o alla donna che lo amava, alla sua prof che lo sosteneva nella strada del riscatto. Dalla cronaca al legal thriller: proprio mentre Fabrizio è in Francia sotto falso nome, a Napoli si muovono un avvocato, un faccendiere legato alle coop di ex detenuti, una prostituta e un amico d’infanzia dello stesso Fabrizio. Sono loro a tessere la trama, a stanare l’ex killer dei Quartieri Spagnoli. Sanno approfittare dei buchi neri della giustizia napoletana, manomettono il suo fascicolo giudiziario portandolo sul binario morto della decorrenza dei termini, fino ad annullare una condanna a 25 anni. Dagli anni Ottanta, quelli dei pizzini, del lotto clandestino, della faida tra clan Mariano e scissionisti per la conquista dei Quartieri Spagnoli, il caso giudiziario di Fabrizio consente di ripercorrere un pezzo di storia cittadina, mentre il protagonista si decide a fare ritorno a casa.Anno 2013, lungomare liberato da auto e smog. Il finale aperto consente di capire perché in certi contesti il passato è destinato a rimanere materia viva.