Monica Coppola si occupa di marketing e comunicazione. Viola, vertigini e vaniglia (ed. Book Salad), il suo primo romanzo, si è classificato tra i semifinalisti del concorso Il mio esordio indetto da Scuola Holden e Feltrinelli ottenendo recensioni e commenti positivi. Le sue avventure sono raccontate in un divertente blog: violavertiginievaniglia.blogspot.it. Sentiamola al Fizz Show:
Il Libro
Chiudete gli occhi e abbandonate per un momento il mondo reale, quello fatto di appuntamenti con il dentista, bollette in scadenza e impegni famigliari. Ora, cosa succederebbe se durante una noiosa giornata di lavoro in un call center, un giovane affascinante, incontrato mesi prima al Salone del libro di Torino, vi chiedesse come per magia di lasciare tutto e di iniziare un progetto nella casa editrice di cui è editor? Viola non ha dubbi, accetta: sente che è finalmente arrivato il momento di inseguire il proprio sogno di diventare scrittrice. Inizia così a lavorare a un buffo personaggio di fantasia, un tacchino di nome Poldino che potrebbe diventare il protagonista di una nuova collana per bambini. A farle da spalla come illustratrice, c’è Emma, la migliora amica di sempre appena rientrata da New York con tutta la sua energia esplosiva. La strada verso il successo, però, non è affatto semplice e tra colpi di scena, gaffe esilaranti e parenti dai nomi floreali, Viola imparerà a poco a poco cosa realmente desidera dalla vita.
“Viola”, mi bisbiglia all’orecchio, “puoi prenderti il resto della giornata di ferie?”. Io resto muta e impalata, con almeno un milione di interrogativi che mi frullano nel cervello. Primi fra tutti: perché mai questo tipo si è girato mezza città per riportarmi il manoscritto? Perché lo ha imbottito di post-it? E che diamine vorrà da me? E quindi ora eccomi qui a dover fare una scelta. “Mi prendo il resto della giornata di ferie!”, declamo con un tono autorevole che quasi mi sorprende. E che, a quanto pare, sorprende anche Mainardi. “Preziosi! Ma cosa crede? Mica mi può interrompere così il turno senza preavviso!”. E come una trottola impazzita, inizia a girare su se stesso straparlando. […] Anche Tancredi, al mio fianco, lo osserva vagare irrequieto, tutto ansimante e paonazzo. “Posso occuparmene io?” mi domanda. Tentenno un attimo perché, all’improvviso, mi avvolge una lieve vertigine. […] E decido che per una volta, al posto di lasciarmi mordere dai dubbi, posso provare a saltare.
Con uno stile frizzante e autentico, Monica Coppola in “Viola, vertigini e vaniglia” costruisce un romanzo convincente, che conquista il lettore sin dalla prima pagina. La giovane protagonista è ben lontana dallo stereotipo femminile alla ricerca dell’amore, quale unico strumento per raggiungere la felicità. Viola è “fatta di un’altra pasta”, è determinata a tentare il tutto per tutto per realizzare i propri sogni. Ed ecco allora che è semplice ritrovarsi a ridere, ad arrabbiarsi e a commuoversi leggendo le sue avventure, e a tifare per lei quando le cose non vanno esattamente come ci si aspettava, “perché ci vuole il caos per far nascere una stella danzante”.