La chirurgia della grande obesità (indice di massa corporea, BMI > 35 kg/m2), detta anche chirurgia bariatrica, svolge importanti effetti benefici a lungo termine nei pazienti che accettano di operarsi. È quanto emerge da due studi italiani recentemente pubblicati su due riviste scientifiche americane. Entrambi gli studi sono stati coordinati dal professor Antonio E. Pontiroli, docente di medicina interna dell’Università Statale di Milano e direttore dell’Unità Complessa di Medicina II dell’Ospedale San Paolo, in collaborazione con la Fondazione Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico, l’Ospedale San Raffaele e l’Istituto Clinico Sant’Ambrogio.
Nel primo studio apparso su Cardiovascular Diabetology sono stati esaminati 381 pazienti obesi operati di bendaggio gastrico, di cui 52 diabetici, e 681 pazienti obesi di controllo non operati, tutti reclutati tra il 1996 e il 2001. Nel registro della Regione Lombardia, con l’aiuto delle ASL lombarde, è stato possibile determinare al 30 settembre 2012 le date e le cause di morte, la comparsa di malattie cardiovascolari e di diabete, i nuovi ricoveri ospedalieri dei pazienti, con un monitoraggio esteso fino a 17 anni dalla prima visita, per una media di 14 anni. Il risultato è che tra i pazienti operati la mortalità era ridotta del 60% ed in modo simile nei pazienti con e senza diabete rispetto ai pazienti non operati; anche la comparsa di malattie si riduceva del 60% e i ricoveri ospedalieri erano dimezzati.
Il secondo studio pubblicato su Surgery for Obesity and Related Diseases, organo ufficiale dell’American Society for Bariatric and Metabolic Surgery, ha coinvolto 174 pazienti, 87 operati di bendaggio gastrico, di cui 20 diabetici, e 87 di controllo, di cui 36 diabetici, non operati ma trattati con terapia medica, ed è il primo studio a lungo termine di follow-up controllato su valutazioni cliniche, profilo metabolico e progressione clinica delle complicanze del diabete e delle malattie cardiovascolari. A distanza di 13 anni i pazienti operati mostravano ancora un peso inferiore a quello del momento dell’intervento, e rispetto ai casi di controllo presentavano minori valori di pressione arteriosa e mostravano più spesso un miglioramento del quadro glicemico (28% contro 10%); in particolare, il 55% dei pazienti diabetici operati mostrava scomparsa del diabete, contro nessun caso tra i controlli. Inoltre, i pazienti operati avevano meno spesso placche ateromasiche alle carotidi (10% contro il 50% dei controlli), e mostravano miglioramento della funzionalità renale. Di estremo interesse, nessun nuovo caso di retinopatia diabetica negli operati, un solo caso nei controlli.
Si tratta degli studi a più lungo termine condotti fino ad oggi a livello mondiale. Gli effetti benefici della chirurgia bariatrica sono di gran lunga superiori ai rischi, e permangono per almeno 13 anni: non riguardano solo il diabete, ma anche la pressione arteriosa e varie manifestazioni della malattia aterosclerotica. In particolare, i pazienti obesi con diabete dovrebbero essere informati sui benefici di questo tipo di terapia, come suggerito anche dall’International Diabetes Federation, dall’American Diabetes Association, dall’European Association for the Study of Diabetes, e dagli Standard Italiani di Terapia del Diabete.