Al Fizz Show interviene Roberta Gentile, architetto, che un paio di anni fa, sul suo quadernino nero, accanto ai disegni e agli appunti delle riunioni, scrisse le prime pagine di Gli effetti indesiderati, il suo primo romanzo edito da Frassinelli.
Il Libro
Gli effetti indesiderati, romanzo d’esordio di Roberta Gentile, è la storia di un giovane, brillante architetto a cui, intorno ai trent’anni, viene diagnosticato il Parkinson.
La sua vita, quella dei suoi amici, dei suoi familiari e dei suoi colleghi, è stravolta; in breve tempo su tutti, e in particolare sul protagonista e narratore, si abbatte un uragano impazzito che agisce sui movimenti e sui pensieri. I farmaci, con i loro «effetti indesiderati», e il decorso della malattia trasformano velocemente la sua esistenza in un susseguirsi di eventi, reali e immaginari, in cui l’ordine delle cose e la logica lasciano il posto al caos e all’irrazionale.
Tutto cambia: la percezione di sé, del proprio corpo che si fa di plastica, del proprio mondo che si anima di visioni, situazioni e personaggi tanto realistici quanto assolutamente irreali. Eppure, mentre pagina dopo pagina si delinea il «Piano» – folle e coraggioso – del protagonista, il lettore non può non chiedersi chi è che sta davvero delirando: il malato, che a suo modo è l’unico che affronta davvero le cose per quello che sono, o tutti quelli che attorno a lui si ostinano invece a immaginare una soluzione che, semplicemente, non esiste?
Guardare da un’altra parte non fa sparire le cose. E non le fa nemmeno dimenticare, perché bisogna sempre ricordarsi di non guardarle. Gli effetti indesiderati è un romanzo caleidoscopico e struggente, serrato e schizofrenico, a tratti ironico, spesso lirico, sempre coinvolgente.
Un romanzo di grande potenza anche stilistica, che emoziona e spiazza il lettore a ogni pagina, portandolo in una dimensione di totale empatia con il protagonista, con la sua malattia, col suo dolore.