Al Fizz Show oggi parliamo di un artista contemporaneo italiano celebrato in tutto il mondo: Alberto Burri. Dal Centre Pompidou di Parigi al Guggenheim di New York, dalla Tate Gallery di Londra alla Biennale di Venezia, passando per Chicago, Los Angeles, Lisbona, Madrid, non c’è grande museo del mondo che non gli abbia dedicato spazi e antologiche di prestigio internazionale. I suoi cretti – le gigantesche opere in terre e vinavil – campeggiano da Gibellina sino a Los Angeles, e i suoi cellotex sono ormai voci essenziali del lessico dell’arte contemporanea. Quello che però meno si conosce è il Burri privato, il medico umbro che, partito per la guerra in Africa, si ritrova catapultato in un campo di prigionia nel deserto del Texas e che, grazie ai cartoni e i pennelli avuti in dono da un lungimirante caporale dell’esercito americano, scopre il suo talento di pittore. Alessandra Oddi Baglioni, nel centenario della nascita dell’artista, ricostruisce il lato intimo del celeberrimo conterraneo nel libro “Controluce. Alberto Burri. Una vita d’artista” (ed. Donzelli), seguendo il filo dell’immaginazione ma basandosi sulle lettere private, le testimonianze e i ricordi dei tanti che lo hanno conosciuto.
Alessandra Oddi Baglioni è studiosa e appassionata d’arte. Umbra di nascita, è discendente di due storiche famiglie di Perugia risalenti al medioevo e da tempo dedica le sue ricerche al patrimonio storico-artistico della sua terra, a partire dagli archivi di famiglia che contengono documenti e pezzi rari sin dal Trecento. Ha pubblicato: Astorre II Baglioni (Perugia 2009); La dama e il compasso (Roma 2011) e Nozze rosse (Perugia 2012).