Oggi scopriamo assieme un’azienda, tra le eccellenze italiane, ovvero Caffarel. Assieme ad Alessandro Fizzotti interviene Marco Villa, amministratore delegato della società.
Un pò di storia
Nata nel 1826 a Torino, dove Pier Paul Caffarel aprì la prima bottega contribuendo a far diventare la città una delle “capitali” mondiali del cioccolato, Caffarel continua a essere un’importante realtà dell’industria dolciaria del nostro Paese, pur mantenendo il suo carattere artigianale.
Tradizione, passione e gusto sono i valori che ancora oggi caratterizzano Caffarel, riconosciuta come azienda ambasciatrice del Made in Italy e famosa per aver inventato il Gianduia 1865, grazie all’arte di unire il finissimo cioccolato con le migliori nocciole.
Proprio la pregiata Nocciola Piemonte I.G.P., che rappresenta il forte legame dell’azienda con il territorio, è l’ingrediente principe che ogni giorno le permette di dare vita a prodotti inimitabili.
Coltivata nelle Langhe, a pochi chilometri dallo stabilimento di Luserna San Giovanni situato fra le montagne piemontesi, le sue proprietà aromatiche e di sapore la rendono unica, in particolare
soprattutto con il cioccolato.
Il cacao utilizzato proviene da Ecuador e Ghana – più delicato e aromatico quello sudamericano, più robusto e intenso quello africano – che Caffarel miscela in proporzioni diverse a seconda del tipo di cioccolato.
Il Gianduia 1865: il primo Gianduiotto, l’originale.
Il Gianduiotto è la più straordinaria invenzione di Caffarel, il primo cioccolatino incartato della storia. La sua produzione iniziò nel 1865 ed ancora oggi è l’autentico fiore all’occhiello dell’azienda, un simbolo stimato e riconosciuto a livello internazionale che caratterizza in maniera diretta e inequivocabile Caffarel e la sua immagine premium. Nello stabilimento si producono 25 milioni di
gianduiotti ogni anno, ancora con l’antico metodo dell’estrusione, che consiste nell’utilizzo di una macchina capace di riprodurre il delicato gesto del pasticcere che spreme dalla “sac à poche” la pasta di cacao e nocciole per ottenere la goccia morbida e vellutata del Gianduiotto.