Carla Maria Russo vive e lavora a Milano. È appassionata di ricerca storica e adora le biblioteche, dove trascorre parecchio tempo. Per Piemme ha pubblicato La sposa normanna, ormai divenuto un longseller, con più di centocinquantamila copie vendute, Il Cavaliere del Giglio, L’amante del Doge, Lola nascerà a diciott’anni, Le nemiche, La regina irriverente, La bastarda degli Sforza e I giorni dell’amore e della guerra, questi ultimi due dedicati alla figura indimenticabile di Caterina Sforza. Oggi presenta al Fizz Show “L’acquaiola” sempre edito da Piemme e dove Carla fornisce una prova di grande maturità letteraria e regala ai lettori un personaggio grandioso, che merita un posto di rilievo nella storia della narrativa italiana e sta alla pari delle grandi protagoniste della letteratura del Novecento.
Il Libro
Maria ha quindici anni, vive in un paesino dell’Appennino centro meridionale d’Italia e mantiene se stessa e l’anziano padre malato facendo la bracciante nei campi dei signori, un lavoro incerto e molto gravoso, fino a quando non viene assunta come acquaiola nella casa di don Francesco, il signorotto del paese, con il compito di recarsi più volte al giorno e con qualunque tempo alla fonte, che dista tre chilometri dal paese, per rifornire la famiglia di acqua. A don Francesco, infatti, è nato il quinto figlio, Luigi, il quale rivela fin dall’infanzia una natura ribelle, precoce e assetata di libertà.
I destini di Maria e Luigi, così diversi fra loro, si intrecceranno in una serie di vicende dolorose ma, nello stesso tempo, intense e salvifiche per entrambi. Intorno a loro, una umanità umile, legata alla terra e alle antiche tradizioni, assuefatta a una vita di miseria, sacrifici e secolari soperchierie sopportate con fatalistica rassegnazione e per questo spesso dura e inflessibile, ma anche capace di pietà e umana solidarietà.