Dieci suggerimenti da mettere in pratica quando si ha a che fare con la pelle di neonati e bambini nei primi mesi di vita. In che modo prendersene cura? Quali sono i prodotti da utilizzare? Ne parliamo al Fizz Show con la dottoressa Claudia Carnevale specialista in dermatologia, Istituto Bambino Gesù Roma.
5 CONSIGLI
La pelle sana dei neonati e dei lattanti non richiede l’uso di prodotti specifici e per prendersene cura nel modo migliore, il primo consiglio degli esperti è di non farne abuso perché potrebbe causare irritazioni e favorire allergie. In secondo luogo viene suggerito di utilizzare i prodotti specifici disponibili nelle farmacie, poiché sottoposti a un maggior numero di test, evitando quelli commerciali. Per far rilassare i più piccoli, contribuendo a rimuovere i residui dell’inquinamento ambientale, la terza indicazione è quella di fargli un bel bagnetto anche quotidiano e di breve durata, con acqua tiepida e detergente oleoso. In caso di pelle secca, ricordano gli esperti, è consigliato usare oltre ai bagni emollienti anche creme idratanti, così da equilibrare la barriera cutanea e dare sollievo al prurito causato dalla secchezza. L’ultima raccomandazione è quella di rivolgersi sempre al proprio pediatra prima di applicare prodotti in modo autonomo nel caso in cui il bambino presenti una manifestazione cutanea, anche apparentemente banale.
5 COSE DA EVITARE
La prima indicazione è quella di evitare i detergenti schiumogeni per lavare la pelle di neonati e lattanti e di preferire prodotti senza tensioattivi. Tenendo ben presente che alcuni prodotti molto utilizzati dagli adulti possono invece rivelarsi nocivi per i bambini, gli esperti suggeriscono di non applicare creme o disinfettanti, anche del tipo più comune, se prima non si è chiesto il parere al pediatra. La terza cosa da evitare, è l’uso eccessivo di creme/paste emollienti (come quelle all’ossido di zinco) per la zona del pannolino: applicarne strati spessi, sulla pelle sana e ad ogni cambio, contribuisce infatti alla macerazione della pelle, a favorire irritazioni e complicanze infettive. Stessa indicazione riguardo le salviette umidificate per l’igiene: vanno evitate. I medici del Bambino Gesù ricordano che è meglio sostituirle con acqua di rubinetto o detergenti senza risciacquo. Ultima cosa da evitare, l’uso di prodotti “naturali”, in particolare gli olii per l’idratazione del corpo perché non testati sui bambini. Alcuni alterano addirittura la barriera cutanea e causano follicoliti o irritazioni.
COSA FARE IN CASO DI INFIAMMAZIONI
Le dermatosi dell’area del pannolino sono piuttosto frequenti nel lattante e costituiscono motivo di preoccupazione e difficoltà di gestione per i genitori. Si dividono in irritative, infettive e allergiche (dermatiti atopiche). Quella di tipo irritativo, in genere, si manifesta sulle zone convesse (grandi labbra nelle femmine/testicoli e pene nei maschi) ed è spesso causata dal contatto con urine e feci, da una gestione inadeguata dei cambi del pannolino e dall’utilizzo eccessivo di creme/paste emollienti come quelle all’ossido di zinco. La dermatite infettiva è una complicanza di quella irritativa e il più delle volte, ma non sempre, è causata da un fungo, la candida. Si manifesta attraverso chiazze arrossate su tutta l’area del pannolino, anche a livello dell’inguine o nella zona dell’ano. La dermatite allergica è una malattia infiammatoria della pelle che causa arrossamento, umidità e squamo-croste, accompagnata da prurito. E’ causata da diversi componenti a contatto con la pelle, nonché dalla predisposizione genetica.
Per prevenire queste dermatiti i medici del Bambino Gesù suggeriscono di attenersi ad alcune semplici indicazioni. Cambiare il pannolino con frequenza, detergere la pelle quando la zona è sporca, evitare l’uso autonomo di antisettici, non applicare creme/paste emollienti (come quella all’ossido di zinco) se la pelle è sana e, qualora necessarie, applicarne uno strato sottile 2 volte al giorno, non considerare ogni dermatosi dell’area del pannolino come candidiasi (quindi non usare sempre la crema antimicotica) ed evitare rigorosamente l’impiego di cortisonici topici. In ogni caso ci si dovrà comunque rivolgere sempre al proprio pediatra che, nell’eventualità, indirizzerà il bambino dal dermatologo.