La nostra epoca ci sommerge di dati, fondamentali per l’informazione ma in realtà difficili da gestire e interpretare. Soprattutto dopo il recente caso WikiLeaks, determinato dalla fuga e dalla conseguente raccolta di dati segreti poi tramutati in notizia sul web, si è andato delineando un nuovo approccio all’informazione, che si avvale di tecnologie digitali e visualizzazioni grafiche interattive. È un giornalismo consonante con il tempo che viviamo, un metodo per rendere la notizia in modo preciso, che insegue un rigore scientifico e soprattutto si basa sui dati. È il data journalism, che incorpora le nuove tecniche per raccontare storie affascinanti, e sta cambiando radicalmente il mondo dei media e della fruizione delle informazioni.
“Il potere dei dati. Il data journalism e le nuove forme del comunicare” (ed. effequ) è il primo libro che parla di data journalism in modo completo, partendo dalle sue radici e giungendo alle ipotesi sulla sua futura evoluzione, in Italia e all’estero, cercando di coglierne le novità e i meccanismi, con interviste alle più autorevoli personalità del nuovo giornalismo (tra cui Philip Meyer, Luca Sofri, Mario Calabresi), rendendo l’istantanea di un’epoca storica che proprio attraverso questa pratica si rende interpretabile, e cogliendo l’occasione per interrogarsi, più in generale, sullo stato dell’arte della pratica giornalistica attuale.
Davide Ludovisi ce lo racconta in esclusiva:
Davide Ludovisi lavora dal 2001 nell’ambito della comunicazione, soprattutto nella divulgazione scientifica. Come giornalista ha lavorato per diverse testate , tra cui «L’Unità» e «Wired». Dal 2011 al 2014 è stato il referente della comunicazione della Scuola internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, dove ha anche insegnato tecniche giornalistiche al Master in Giornalismo scientifico e digitale. Attualmente si occupa di strategie web. Ha una laurea in Pubblicità e Comunicazione d’impresa conseguita all’Università degli Studi di Trieste e un Master in Comunicazione della Scienza della SISSA.